Per la prima volta in catalogo, arrivano le albicocche ‘Questo l’ho fatto io’, dai soci Agribologna Zavoli e Fabbri (RN), nella GDO fino ad agosto. Queste le principali varietà, che ruotano per la raccolta, nel periodo maggio–luglio: wonder cot, lilly cot, lady cot, lido, farbaly.
- Wondercot: il frutto presenta elevata pezzatura, forma ovale-oblunga, colore di fondo arancio luminoso, con sopraccolore arancio scuro esteso. La polpa è consistente, di sapore equilibrato ed aromatico e di ottime qualità organolettiche.
- Lilly cot: il frutto presenta forma oblunga, colore arancio luminoso, polpa d'elevata consistenza, di buone qualità gustative, dolce e succosa.
- Lady cot: il frutto è di calibro elevato, forma ovale-arrotondata, colore di fondo arancio luminoso e sopraccolore rosso esteso sul 30-40% della superficie. La polpa è di colore arancio chiaro, consistente, di buona conservazione, succosa, di buona resistenza alle manipolazioni e buon sapore dolce.
- Lido: il frutto è di forma ovoidale, buona consistenza e non sensibile, con fondo arancio e abbondante sopraccolore rosso. Sapore molto buono, dolce e aromatico.
- Farbaly: il frutto appare di forma ellittica, calibro medio, buona consistenza della polpa, colorazione arancio, sopraccolore rosso sul 30% della superficie, buon sapore equilibrato e spiccato profumo.
Le albicocche ‘Questo l’ho fatto io’ sono disponibili sugli scaffali della GDO in vassoi di cartoncino, riciclabili e sostenibili. L’etichetta riporta, come sempre le referenze della linea, il volto e il nome del produttore, il luogo di produzione, e il marchio ‘Questo l’ho fatto io’, per un prodotto autentico, controllato, coltivato utilizzando tecniche agronomiche rispettose dell’ambiente e della salute del consumatore, raccolto e confezionato nel pieno della stagionalità. L’annata 2022, soprattutto per la siccità che da mesi ormai colpisce l’Italia e non solo, si prospetta impegnativa e richiede continue innovazioni per poter fronteggiare il cambiamento in atto.
“In questi ultimi due mesi siamo riusciti a far fronte alle carenze idriche perché i produttori hanno fatto ricorso alla tecnica del diradamento manuale, attraverso cui si ottiene una diminuzione nel numero di frutti per ciascuna pianta e una riduzione del fabbisogno irriguo per la coltura. Nonostante tale tecnica agronomica comporti grande impiego di manodopera e un calo in produttività, consente di mantenere un prodotto di assoluta qualità rispettando l’ambiente.” afferma Massimiliano Moretti, Direttore Commerciale Gruppo Agribologna. “Malgrado le difficoltà, non si arresta quindi l’entusiasmo dei soci e del Consorzio Agribologna. Continuano gli investimenti in nuovi prodotti, come per le albicocche, e per un’agricoltura sempre più smart, che consenta di irrigare le colture in base alle reali esigenze fisiologiche, reintegrare l’acqua utilizzata, minimizzandone gli sprechi, distribuire i fertilizzanti in maniera più razionale ed efficace attraverso l’utilizzo di sensori nel terreno”.
Sono ad oggi 28 i soci Agribologna che prendono parte al progetto ‘Questo l’ho fatto io’, dislocati in 7 regioni d’Italia – Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Lazio, Campania, Puglia, Sicilia e Calabria. Le albicocche vengono ad arricchire la gamma di prodotti ‘Questo l’ho fatto io’, per un totale di 50 referenze che comprendono ortaggi, frutta, erbe aromatiche e la Linea ‘I Cotti’ di V gamma. Accomunano le referenze la più grande cura per le fasi di selezione e ricerca e la proposta di packaging sempre più sostenibili e riciclabili.