Con Giovanni Basei, negli orti della Laguna

Con Giovanni Basei, negli orti della Laguna

Incontro Giuseppe Basei alla fine della Via degli Orti, a Bibione, dopo aver passato Venezia e Cavallino tre porti, in un territorio inaspettato e straordinario: gli orti della Laguna.

E' il capolinea di questa lunga strada che mi ha portato, dopo aver salutato il socio Terri Bertaggia di Chioggia, ad attraversare la laguna di Venezia e fra campi, serre, spiagge e famiglie, bagnanti e biciclette, imboccare a San Michele al Tagliamento, prima di Bibione, il cortile della Cooperativa Agricola, socia di Agribologna.

Giuseppe lavora qui da quando aveva 24 anni, all'inizio degli anni '90, da mattina presto fino a sera tardi, a coordinare, gestire, organizzare una sessantina di orticoltori che coltivano pomodori e asparagi bianchi, melanzane e zucchine, varianella e tutte le qualità di radicchi.

"Una realtà economica importante in questo territorio, nata nel 1959, quando un gruppo di esuli istriani si stabilirono a Bibione trasferendo qui le loro sofferenze e le loro capacità, con la voglia di rinascere e di recuperare i mestieri che avevano abbandonato. Erano 14 e costituirono una cooperativa per la produzione degli asparagi bianchi che qui vengono benissimo perché coltivati in terreni salini di sabbia alluvionale a due passi dal mare." 


Oggi ci sono 9 ettari coltivati per una produzione annua di oltre 60 tonnellate, oltre ad altri 15 tonnellate di asparago verde. E' il fiore all'occhiello di questa realtà e Giuseppe ne va giustamente fiero.

"Le valli qui intorno, mi racconta Giuseppe davanti ad un piatto di gamberi e un bicchiere di vino, sono state tutte bonificate, sistemando le strutture irrigue e creando tante micro aziende di 5 ettari, dedicate a vigna, zootecnia da latte, un po' di seminativo e tanti ortaggi: pomodori, cetrioli, zucchine e frutta, pesche, mele, kiwi."
"All'inizio la cooperativa era un mondo chiuso. i soci erano poco permeabili ad aprirsi a nuovi soci, solo alla fine degli anni '80, inizio anni '90 le cose sono cambiate, nuove realtà agricole si sono associate, modificando le colture da pieno campo a serre, con produzioni che avevano un periodo più lungo, per abbracciare anche il fuori stagione".

 


"Il territorio si allarga: oggi abbiamo un raggio produttivo che si estende fino a 100 km dalla sede: Cormons, Pordenone, Treviso e, più vicino Cavallino tre porti. Questo significa nuove colture: tutte le varietà di pomodori, zucchine, cetrioli, meloni, lattughe, frutta e molte specialità come il radicchio Trevigiano o la rosa di Gorizia."


In particolare il territorio di Cavallino porta alla Cooperativa tutti gli ortaggi sotto serra, prodotti di grande tradizione, già noti ai tempi dei Dogi che consideravano quella lingua di terra, oggi trasformata in luogo di villeggiatura e svago, gli orti di Venezia, gli orti della Laguna. Giuseppe è un fiume in piena, nella conversazione e nell'attività .

Questa realtà deve molto alla sua passione e alla sua competenza. Una delle imprese che hanno avuto successo negli ultimi anni è la varianella, il lattughino che viene utilizzato dalle imprese per le confezioni di IV gamma: si produce tutto l'anno e fornisce una sicurezza economica che completa e compensa i ricavi dei soci.

I soci sono oggi iper-specializzati e in grado di fornire le quantità necessarie alla formulazione di una gamma competa per la commercializzazione verso i mercati. E' questa caratteristica del modello che avvicina Giuseppe e i suoi soci ad Agribologna: la forte somiglianza della formula imprenditoriale e l'altrettanto forte sovrapposizione dell'assortimento rappresentano due punti di forza che calamitano la Cooperativa di Bibione verso il Consorzio Agribologna.

Di più: le vocazioni agricole delle due realtà operano in due territori che hanno distanze in grado di offrire alla Grande Distribuzione la possibilità di avere prodotti firmati e garantiti, beneficiando, nel contempo, delle strategie commerciai e di marketing di Agribologna.


Un successo, insomma, che Giuseppe mi mostra andando a trovare alcuni soci. Le serre sono ampie, ben progettate e con prodotti di qualità. Pomodori e melanzane, zucchine e cetrioli. Solo per citare alcuni prodotti. I pomodori ci sono tutti: ramato, ciliegino, datterino, piccadilly.

Purtroppo gli asparagi sono terminati perché volevo vedere i nuovi campi di coltivazione riscaldati da tubi interrati in cui scorre acqua calda proveniente da un impianto di energia a biomassa: un'innovazione tecnologica che consente di gestire al meglio i tempi di produzione e rispettare maggiormente i desideri del mercato. Un'esperienza che ho già visto all'opera dei soci I POM di Agribologna per la produzione dei pomodori Pellerossa.
"Con questa tecnologia gli asparagi si possono raccogliere in modo programmato anche quando fuori c'è la neve. L'asparago bianco è una coltura che cresce e matura sottoterra: quando sbuca la punta del turione, è il momento di raccoglierlo. Una serra tradizionale, per quanto ottimale, non servirebbe allo scopo, mentre bisogna convincere la pianta che è primavera inoltrata creando nel terreno, in profondità, le condizioni per anticipare la stagione. Per questo occorre riscaldare la terra sotto la coltivazione."

Il percorso termina nella farmer market adiacente al magazzino di distribuzione, punto vendita per il pubblico per la frutta e gli ortaggi, Qui si trovano anche prodotti agroalimentari del Veneto Orientale come i formaggi della Latteria di Summaga, i prelibati vini DOC e DOGC di Lison Pramaggiore, e profumati mieli locali. Un esempio di integrazione che ha già trovato altre location ed è in ulteriore espansione.

A questo punto c'è solo da prender il carrello e fare la spesa di prodotti della qualità!