Ieri sono andata da Gianni Marzaduri, a comprare le zucchine bolognesi, quelle chiare per interderci. Anche lui si trova sulla Via degli Orti e, con mia piacevole sorpresa, ho scoperto che oltre alle zucchine potevo acquistare asparagi e fragole, cipolle e fagiolini. Le primizie di stagione insomma.
Sì, perché l’azienda di Gianni Marzaduri
(cliccate qui e saprete dove trovarla) è un vero e proprio orto, in cui Gianni coltiva ortaggi e verdura in modo da poter dare al consumatore veramente il suo prodotto e non qualcosa di comprato e poi rivenduto. Sono le sue sorelle a gestire il piccolo negozio ricavato nel magazzino di lavorazione delle lattughe e degli ortaggi che produce per il
Consorzio Agribologna, di cui è socio storico, o che vende al mercato.
Gianni è la terza generazione dei Marzaduri.
Gianni me ne parla con affetto: “mio nonno era del 1890 e iniziò l’attività agricola dopo che tornò dalla prima guerra mondiale, poi mio padre, e suo fratello, nel ‘46 la trasformarono da tradizionale con le colture cerealicole in una un’azienda orticola sempre più specializzata.”
Oggi Gianni, prima con il cugino Andrea e poi da solo, negli anni 90 ha ulteriormente focalizzato la produzione, costruendo le serre e orientandosi su poche colture, 5 per la precisone:
zucchine bolognesi e scure, riccia e scarola e un radicchio rosso, tipo trevigiano.
L’azienda conta 50 ettari, fra proprietà e affitto, e dà lavoro a 13-15 persone; mantiene anche colture estensive, come il frumento, la barbabietola e la medica, ma ha tanti spazi di terra dedicati ad ortaggi per poter avere in stagione diverse varietà: pomodori, asparagi, patate, cipolle, fagiolini, bietole, prezzemolo, cardi, per la rivendita al consumatore finale. Questi prodotti sono cresciuti sempre di più nel momento in cui le due sorelle si sono dedicate all’attività di vendita diretta.
“Una cosa nata 5-6 anni fa, causata anche dalla naturale richiesta della gente che si fermava per comprare una cassetta di zucchine o di lattuga” dice Gianni, “poi abbiamo attrezzato un angolo del magazzino, una bilancia, un tavolo, e il negozio si è aperto”.
“La nuova strada ci ha aiutato, ma 5-6 prodotti non bastavano, ci volevano anche i radicchi, le cipolle, tutti i pomodori… devi avere insomma una gamma più grande possibile. La mia utopia era di vendere solo i prodotti del mio orto, poi ho capito che se non hai anche le mele, le pere, le arance, i clementini e i limoni, fai fatica a vendere i tuoi prodotti”. “Quando arriva l’estate e c’è anche la frutta, i meloni e i cocomeri, la gente si infila nel cortile e compra … sabato scorso e domenica, la gente aspettava le fragole che uscivano dal tunnel !”.
Ne ho approfittato, visto che Gianni era lì disponibile, per fare un giro insieme a lui nelle serre. Mi hanno sempre affascinato queste serre che vedi dalla strada e mi sono tolta delle curiosità. Gianni ha serre grandi con strutture in ferro, di circa 5.000 mq ciascuna, in cui coltiva le zucchine bolognesi e scure, cetrioli, lattughe e altre, a tunnel, in cui ci sono varie colture meno estensive utili alla sua attività, i pomodori, le fragole, etc.
Le serre dello zucchino bolognese sono in grande produzione oggi. Le zucchine bolognesi sono un must qui da noi, sono piccole, tenere e adattissime, con la forma panciuta, ad essere riempite di varne macinata, o di essere tagliate a fiammiferi per una frittura delicata e gustosa.
E Gianni è un grande produttore di questo tipo di zucchine. Vedere tanti metri quadrati di zucchine mi fa capire quanta tecnica e capacità ci vuole per fare in modo che tutto vada bene. “Ieri, mi spiega Gianni, è stato fatto il lancio di animali predatori per combattere il ragnetto rosso.. noi vogliamo che il prodotto sia naturale, senza l’utilizzo di pesticidi”. Ogni pianta di zucchino ha almeno tre frutti già in maturazione. Gianni me ne fa vedere una:
“questa ha tre zucchine, di dimensione a scalare, quella di domani, dopodomani e del giorno dopo ancora. Quando è caldo la pianta beve l’acqua per sè, poi di notte quando la temperatura cala, la trasferisce al frutto e la zucchina cresce”.
Grande magia della natura. E i fiori? “Ci sono i fiori maschi, che crescono di lato e i fiori femmina che sono attaccati al fondo della zucc
hina…se togli il fiore, la crescita della zucchina rallenta, si ferma”.
Gianni non raccoglie in genere i fiori, o almeno ne fa meno di altri orticoltori. Anche in questo bisogna specializzarsi. Torniamo al magazzino. C’è gente che aspetta.
Quando il prodotto è genuino, è piuttosto normale che le persone si fermino ad acquistare.
Ma un aspetto importante è che questo prodotto lo puoi trovare anche nei negozi di frutta e verdura e nelle confezioni di
Agribologna Premium al supermercato: se c’è il marchio
Agribologna, una di queste zucchine potrebbe essere stata coltivata e raccolta nell’azienda di Gianni.
Questa è una grande sicurezza e garanzia di qualità per noi consumatori. Anch’io mi prendo le zucchine bolognesi: sono di stagione e soprattutto un po’ le prime. Come vi dicevo, così piccole, sono squisite ripiene, ma anche tagliate a fiammifero e fritte.
La ricetta che vi propongo oggi sono proprio le zucchine fritte, semplice, facile, perfetta per questo tipo di zucchine.
Prendete 6/8 zucchine bolognesi (dipende dalla dimensione), un po’ di farina, sale e olio per friggere.Lavate le zucchine, togliete la parte bianca interna e tagliatele a fiammiferi. Infarinateli. Scaldate l’olio per friggere in una padella, scrollate dalle zucchine la farina in eccesso e immergetele nell’olio bollente. Fatele dorare, a fine cottura asciugatele con carta da cucina e cospargete di sale. Se vi volete bene, fatele questa sera!