Io quando voglio mangiare delle melanzane buone, di più, buonissime, vado da Matteo Pozzi, nella parte più alta della Via degli Orti, quella collinare per intenderci. Ci sono andata ieri. Dovevo comprare un bel po' di
melanzane per una cena "siciliana" con delle amiche del Sud, e non volevo essere da meno rispetto alla fama che le melanzane meridionali hanno nel nostro immaginario collettivo.
L'Azienda Agricola di Matteo si trova lungo la strada che sale verso la Toscana, appena passato Riolo Terme; la trovate su un'ansa del fiume Senio, fra due ali di colline verdeggianti, boschetti, vigneti, frutteti. Vedete prima le serre e poi sulla sinistra l'indicazione:
Azienda Agricola Pozzi Enea. Alcune case, quasi un piccolo villaggio, le vecchie aie e il nuovo capannone. Antico e moderno fusi insieme.
Matteo, come ci tiene a sottolineare, "è la terza generazione della famiglia Pozzi. Mio nonno Bruno - mi dice - con suo fratello Enea, negli anni '60 convertirono i terreni a frutteti in orti, che via via hanno preso sempre più posto". Poi Carlo, Pietro e Franco hanno proseguito in quest'opera di specializzazione diventando un'azienda modello nella zona per la produzione di ortaggi.
"Noi siamo soci di Agribologna da sempre. Oggi abbiamo 23 ettari, due grandi poderi divisi dal fiume Senio, che producono per il 75% melanzane, zucchine, cetrioli, meloni e, in inverno, lattughe per insalata; di frutta ne teniamo poca, kiwi e un po' di vigneto".
Matteo mi accompagna con il pick up nelle serre delle melanzane. Il podere è veramente vasto, ma soprattutto fa caldo. Eccoci nella serra delle tonde. Sono piantine ancora basse, in lunghi filari; le melanzane sono belle scure, sode, lucide, turgide, e sono belle così appese alla pianta. "Questa melanzana - mi dice Matteo, prendendola in mano - è pronta da raccogliere, adesso ha raggiunto la giusta pezzatura e il colore". Ne stacchiamo alcune: "qui, in questa valle, le melanzane vengono bene perché l'escursione termica, fra il giorno e la notte, fa sì che la la colorazione sia ottimale e la crescita non presenta problemi di sorta".
Torniamo sul pick up e passiamo il fiume Senio, che qui ha l'aspetto di un ruscello di montagna, e mi porta a prendere quelle striate e le lunghe. L'angolo è molto invitante, vien voglia di metterci i piedi in acqua! Matteo, d'altra parte, mi conferma che da piccolo, con gli amici, era il posto preferito per farsi dei bagni.
Ecco le melanzane striate; queste sono più morbide e dolci, adatte per piatti più delicate, mentre le lunghe sono adatte per esser utilizzate per la griglia. E' una questione di gusti.
Comincio a capire che quando si acquistano le melanzane, per valutarne la qualità, le caratteristiche più importanti da tenere in considerazione sono: dimensione, consistenza, colore e buccia tesa e assenza di ammaccature.
Tornando al magazzino, sbircio nelle serre dei cetrioli, che si arrampicano su fili tesi, fino a due/tre metri dal suolo e quelle delle zucchine scure. Matteo non le fa per i fiori come Omar: ogni socio Agribologna ha una sua specializzazione di rilievo. Le melanzane raccolte questa mattina sono in grandi cassoni in attesa che nel pomeriggio vengano confezionate.
A questo proposito sono stati fatti investimenti in un impianto di confezionamento che consente la pulizia e la calibratura delle melanzane, in modo da ottenere confezioni perfettamente omogenee e con un elevato livello di immagine nella presentazione.
Cassoni con le melanzane appena raccolte[/caption] Di fatto le melanzane vengono riversate dal cassone in una vasca in cui si lavano; dopo di che, attraverso un rullo ,risalgono in fila indiana su un nastro che le porta prima in un tunnel in cui vengono rapidamente asciugate con aria calda e poi successivamente entrano in un altro tunnel in cui, con un sensore ottico, vengono selezionate per la loro dimensione e convogliate sui nastri di confezionamento. Qui vengono prelevate dal personale che le posizionano nelle cassette, orientandole secondo il senso stabilito.
"Tecnologia, vero, ma anche tanta attenzione umana, che non deve mai mancare per far sì che il prodotto che va al consumatore sia al massimo livello", mi sottolinea Matteo.
A questo punto per la cena di questa sera, ho sicuramente la materia prima di eccellenza per la serata siciliana! Per la vostra curiosità, il menù che ho pensato è il seguente: Antipasto: Frittelle di melanzane. A seguire come primo piatto, la regina delle paste:
alla Norma. Per secondo, senza carne, melanzane alla siciliana e alle scapece. Non male, vero? poi so che sicuramente una delle mie amiche, la
Parmigiana di melanzana la porta, per cui evito di fare brutte figure sulla madre di tutte le ricette con le melanzane!
Vi descrivo la ricetta delle frittelle alla siciliana (perchè le so fare). Sono delle piccole polpettine molto gustose, da mangiare tiepide insieme ad un'insalata fresca di lattughino e rucola.
Frittelle (polpette) di melanzane.
Come ingredienti, prendete 1 kg di melanzane striate, 80 g di uvetta passita, 80 g di pecorino o caciocavallo grattugiato, 3 uova, qualche fogliolina di origano e quanto basta di pangrattato,farina, sale e pepe. Olio per friggere. Per la preparazione: tagliate le melanzane a fette non troppo sottili ed immergetele in acqua bollente e fatele cuocere per 5 minuti. Una volta intiepidite, strizzatele e tritatele. Mescolatele, poi, in una ciotola con l’uvetta, fatta rinvenire in acqua, il formaggio grattugiato, un uovo e un tuorlo, l’origano ed aggiustate di sale e pepe. Ricavate delle polpettine rotonde che andranno un po’ appiattite: passatele nella farina e dopo nell’uovo e nell’albume rimasti, infine nel pangrattato. Friggetele in olio fino a doratura.
Che ne dite? provatele anche Voi! E andate da Matteo Pozzi di Agribologna!