Da Roberto le fragole hanno il sapore di una volta...

Da Roberto le fragole hanno il sapore di una volta...

Se c'è un posto in cui le fragole hanno il dolce e intenso sapore di una volta, questo è il podere di Roberto a Santarcangelo di Romagna, là dove la Via degli Orti inizia a vedere il mare, l'aria si fa più tersa e la luce più luminosa. Roberto Fabbri, romagnolo purosangue, mi accoglie con il sorriso aperto di chi è convinto di stare dalla parte giusta, di quelli che lavorano anche 20 ore al giorno, e che alla sera, chiudendo l'azienda agricola sanno che hanno fatto di tutto per darti i prodotti migliori della loro terra.

La sua azienda si estende per oltre 80 ettari, in più punti di questo territorio, punteggiato di colline, borghi, piccole valli, dove Roberto produce fragole, albicocche, pesche e nettarine e cachi. Iniziò il papà, nel 1957 con qualche ettaro di terra, producendo fragole, poi allargandosi piano piano con gli altri frutti. Roberto entra in scena alla fine degli anni '80, è "appena maggiorenne, la patente in tasca e voglia di fare; nei primi tempi la notte al mercato di Rimini, poi a Bologna, dove incontro i soci che poi daranno forma al Consorzio Agribologna". Ed è subito feeling. L'entrata del fratello Maurizio in Azienda rafforza il settore tecnico-produttivo e poi della moglie Mirca in Amministrazione, creano un nucleo organizzativo per dare corpo all'idea di una produzione di frutta che recuperi la tradizione di questo territorio, da sempre eccellenza nella frutticoltura nazionale. 
 

Le fragole di Roberto sono della varietà Joly. Roberto mi accompagna a vedere, lì fuori dal magazzino, i campi mentre stanno raccogliendole. In parte sono in campo aperto, in parte semicoperte in tunnel. La varietà Joly produce una "fragola morbida, di colore intenso e dolcissima, di buona pezzatura e di forma conica, con il sapore delle fragole di un tempo".

Le assaggio, direttamente dalla piantina, d'altronde sono venuta per questo! Buonissime!


"E poi le puoi mangiare direttamente dalla piante perchè non ci sono problemi; queste fragole, mi conferma con orgoglio Roberto, sono sottoposte al disciplinare fito-sanitario della Regione Emilia-Romagna,  il più rigoroso d'Europa". Posso stare tranquilissima nel mangiarle. IMG_3514-(2).jpg
 
La raccolta delle fragole La coltivazione si chiama a produzione integrata, che non prevede sostanze chimiche dannose per l'organismo umano, e si fregia di una certificazione SQNPI promossa dal MIPAAF, che, al di là delle sigle, significa un prodotto sano, non solo buono. Ecco le api che volano sui fiori, cerco di fotografarle. I lavoranti, donne e uomini in prevalenza polacchi e rumeni (le nostre amate donne romagnole non ci sono purtroppo più in campagna), stanno raccogliendo le fragole e le mettono direttamente nella confezione di vendita, un vassoio quadrato nero, che poi "sarà passato altre due volte prima di chiuderlo: prima per controllare che il peso sia di 500 g e poi per selezionare i frutti e sostituire quelli meno belli". "Oggi il mercato, mi conferma Roberto, vuole anche che l'occhio abbia la sua parte".

Le confezioni, bomboniere come vezzosamente si chiamano, sono completate da una ricetta di cucina, da un coperchio trasparente e da una fascetta che l'abbraccia, dove trova posto il viso di Roberto, il nome della sua azienda e la località, come dire che queste fragole le ho fatte io!

In effetti "questa linea di Agribologna si chiama "Questo l'ho fatto io" e ogni prodotto è venduto con la faccia e il nome dei Soci Agribologna a dimostrare il rapporto diretto fra noi e il consumatore, da Noi produttori a Voi consumatori, si potrebbe sintetizzare."

Roberto mi fa notare che prima di arrivare a questa qualità c'è molta selezione. Questa primavera è stata poi un po' pazza: "marzo caldissimo, anomalo, con una fruttificazione anticipata, poi appena dopo Pasqua, prima una grandinata e poi tre notti freddissime, hanno bruciato i fiori e si è perso un 30% della produzione."

"In aprile si poteva prendere qualcosa in più, ma non c'erano e adesso, che ci troviamo nel periodo più produttivo, dal 10 maggio fino ai primi di giugno, con il massimo della raccolta e delle quantità, i prezzi calano.
A metà giugno finiscono e se ne parlerà il prossimo anno, come i conti, che si faranno a fine stagione. Dal campo al consumatore IMG_3546-300x225.jpgRoberto queste cose me le dice senza perdere il sorriso, sempre con una vena di ottimismo e di fiducia.

La prossima settimana prenderà possesso di un nuovo podere, qui vicino, che dedicherà alla produzione di pesche bianche, con un nuovo impianto che darà quella varietà tanto conosciuta in passato e che le nuove generazioni non conoscono, per riportare sul mercato i sapori di una volta.

Il giro in campagna è terminato, fa caldo e al fresco del magazzino, circa 2000 mq e, passato mezzogiorno, Mirca ci fa una sorpresa: una pirofila di tiramisù alle fragole, fatta da lei e pronta per essere assaggiata. Non ci facciamo mancare niente oggi. Io ci sto e ne prendo una bella fetta...si sa l'aria aperta fa venire fame. Ma il tiramisù è veramente buono e con la mia curiosità, faccio una bella foto e mi faccio dare la ricetta che prontamente vi trascrivo qui di seguito.
Tiramisù di fragole e ricotta IMG_6431.jpg Il Tiramisù di fragole e ricotta di Mirca  Ingredienti: 500 g di fragole 200 g di ricotta 400 g di panna fresca 100 g di zucchero a velo 4 cucchiai di zucchero semolato 400 g di savoiardi 1 bicchiere di acqua 50 g di cioccolato fondente   Lavate le fragole, lasciarne qualcuna per la decorazione, e tagliarle a pezzetti.  Mettete la metà delle fragole, circa 250 g,   in un pentolino con l’acqua e lo zucchero semolato, portarle a bollore poi spegnere e lasciate raffreddare. Nel frattempo frullate la ricotta con lo zucchero a velo, montate anche la panna poi unitela alla crema di ricotta. Tritate a scaglie il cioccolato fondente Frullate le fragole cotte, inzuppate i savoiardi nello sciroppo ottenuto e fate un primo strato di biscotti in una pirofila, ricoprendolo con circa metà panna alla ricotta, aggiungendo le scaglie di cioccolato e il rimanente di fragole tagliate a pezzetti. Fate un secondo strato di savoiardi inzuppati e poi completate con la rimanente panna alla ricotta. Decorate con le fragole lasciate a parte e a piacere con cioccolato fondente. Per gustarla al meglio lasciate la pirofila almeno 12 ore in frigorifero.

Cari amici, veramente buona! Grazie Mirca e grazie Roberto e Maurizio.
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