Da Massimo Tufo la lattuga iceberg ha un cuore vero

Da Massimo Tufo la lattuga iceberg ha un cuore vero

Incontrare Massimo vuol dire entrare in contatto con il mondo contadino della Romagna, là dove la Via degli Orti è ormai prossima al mare, e sopratutto incontrare la saggezza romagnola mixata con la tenacia di chi ha le spalle generazioni di agricoltori, mostrata prima al Sud, da dove è venuto, e poi qui, per rimodellare una campagna generosa.
Massimo è nativo della Romagna, ma l'azienda è stata creata dal padre quando, negli anni '70, arrivò qui dalla provincia di Avellino e acquistò questo terreno, dove si coltivavano patate, uva da vino, alberi da frutto e li mise a produzione orticola.
Negli anni '80 la lattuga veniva buona verso il mare. Lì c'era una zona chiamata il "ghetto", dove erano un insieme di case e di piccole serre: una casa e una serra, una serra e una casa.... adesso è finito tutto. Si fa ancora, ma meno di un tempo, ma sono rimasti in pochi.

Ho incontrato Massimo in una di queste belle giornate di ottobre per capire da lui, produttore specializzato in lattughe, le virtù e i benefici della lattuga iceberg o brasiliana.La lattuga Iceberg è un tipo di lattuga difficile - mi dice Massimo - io la coltivo da 7/8 anni e soffre il caldo, non viene bene, quindi quest'estate sono stati mesi duri. Adesso la stagione è più favorevole, in autunno cresce un po' dappertutto. Le lattughe sono la principale gamma prodotta qui, ma faccio anche il sedano, con una certa soddisfazione La iceberg è una lattuga con il cuore, sembra un grande radicchio, fa molte foglie, ma poi si prende solo la parte interna, il cuore appunto, che è una palla chiusa in sé stessa. 
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Quando è bella grossa, vuol dire che è pronta, e si raccoglie, cioè si taglia solo palla interna, il resto si butta via.
La lattuga iceberg ha avuto una crescita continua nei consumi degli Italiani. Fino a qualche anno fa, infatti,  queste foglie  croccanti e ricche d’acqua spopolavano soprattutto negli Stati Uniti, dove di fatto sono le foglie da insalata per antonomasia,  ma ora anche da noi è boom di iceberg, tanto che anche le aziende agricole nostrane si stanno organizzando in modo di poter farle arrivare sulle nostre tavole tutto l’anno, nonostante le difficoltà climatiche per la loro coltivazione.

Il suo nome - iceberg - deriva da una storia curiosa: negli Stati Uniti veniva prodotti in luoghi molto caldi e nel trasporto sui vagoni ferroviari veniva ricoperta da ghiaccio, per mantenerne intatte  la freschezza e la croccantezza.

Ma la lattuga, mi conferma Massimo, si vende per la sua leggerezza.  La lattuga iceberg apporta solo 11 kcal per 100 gr, nella sua composizione  sono praticamente inesistenti i grassi mentre c’è un discreto apporto di  proteine vegetali e di fibra. Il che ne fa un alimento ideale quando si vuole perdere peso mangiando sano.

Massimo mi fa vedere più da vicino la lattuga iceberg: è l’unico tipo di lattuga che non esiste con foglie rosse. Il cespo si presenta solo con le foglie verde acido all’esterno e bianco luminoso all’interno. Massimo le raccoglie tutti i giorni e le porta al mercato, nello stand di Agribologna, oppure la confeziona nel magazzino per fornirlo alla grande distruzione, ai supermercati. Vengono imballate sul campo e poi passate in ambienti freddi per eliminare ogni  residuo di calore che potrebbe farle marcire. Si conservano bene anche per 3 settimane.

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Torniamo al magazzino di Massimo. E' stato completamente rinnovato e attualmente, oltre alle celle frigorifere, si è riempito di macchinari per confezionare le iceberg. Sempre di più bisogna aggiungere valore intorno al prodotto e Massimo mi dice che poter vedere il nome della sua azienda sulle confezioni lo riempie di orgoglio per la fatica che lui e i suoi hanno fatto per mettere insieme questa azienda agricola.

Il prossimo obiettivo di confezionamento è il sedano, prodotto di pregio che ha bisogno di un trattamento delicato per mantenere intatte le sue proprietà nel tempo che intercorre fra la raccolta e il consumo. Massimo sta valutando un paio di opzioni, ma soprattutto deve dare risposta alla sua visione delle cose: "deve consentirmi di migliorare ciò che più mi piace produrre: se qualcosa va contro la mia voglia e soddisfazione di fare, non la faccio, semplicemente perché non mi viene bene."

E questa è un'ottima ragione per essere un agricoltore con i piedi per terra.
Tags: lattuga, sedano